Blog in stato di decantazione

Curriculum vitae


1988 (Luglio) Non ancora soggiogato dalle teorie di Paul Lafargue, per una settimana ho pulito e oliato pannelli di legno da carpenteria sotto il sole cocente della pianura padana. Il mio rapporto con il lavoro non sarà più lo stesso.
1991 Sopravvissuto a stento alle risacche del riflusso mi avventuro negli anni Novanta con un diploma di maturità scientifica da cinquantotto sessantesimi. Nello stesso anno, spinto da una fame antica di notti luci e un po’ di fica, trasloco a Bononia, presso l’Alma mater studiorum.
1997 Resomi conto che la pacchia universitaria a spese dei miei ignari genitori volge alla fine mi convinco che è ora di imparare finalmente una lingua straniera, sfogliato il catalogo Erasmus non trovo di meglio di un soggiorno di sei mesi a Digione: Vive la Bourgogne, mi dico e parto.
1998 Finalmente mi decido a prendere la laurea; dopo la discussione mi accomodo fuori, al mio rientro l’intera commissione è in piedi, io stringo la mano al mio relatore che mi proclama dottore e raggiungo mio padre che piange in un angolo della sala. Ignoravo che in caso di 110 e lode andava stretta la mano di ognuno degli ermellini.
1999 Lo stato, dopo un generale disinteresse nei miei confronti durato ventisette anni, decide di reclamare i miei servigi per obbligarmi a svolgere gratuitamente per un anno il lavoro di qualcun altro che, regolarmente pagato, non lo fa. Siccome avevo richiesto di svolgere il servizio civile all’università di Bologna il ministero della guerra difesa mi manda all’università di Campobasso. La mia paga è di 4972 lire al giorno, come dire o un pacchetto di sigarette o una birra; fortunatamente mi ricordo di essere stato comunista e quindi applico la classica strategia da socialismo reale: loro fanno finta di pagarmi io faccio finta di lavorare.
        Per evitare di rattrapirmi durante i lunghi mesi dell’inverno molisano fondo un cineclub: Strade perdute; nome adattissimo dato l’evidente anacronismo di pensare un circolo del cinema vent'anni dopo che l’ultimo aveva chiuso e mentre le camerette si riempivano di pleistescion.
2000 Rispondo ad ogni annuncio, invio mille lettere di presentazione ed altrettanti curriculum; novecentocinquanta restano senza risposta, quaranta missive mi ringraziano per “l'interesse dimostrato verso la nostra azienda ma siamo spiacenti di comunicarle che attualmente non si prospettano spazi di inserimento del Suo profilo nel nostro organico". Solo dieci si trasformano in colloqui.
          Alla FNAC, per decidere se assumermi, prima mi chiedono di copiare lunghissime stringhe alfanumeriche; dopo pretendono che calcoli quanto costerebbe cambiare la moquette a un autosalone (che cazzo ci fanno con la moquette in un autosalone, ci sgommano sopra?); infine esigono che io finga di partecipare a un consiglio d’amministrazione il quale deve decidere se mettere o no sul mercato un nuovo prodotto cosmetico che crea problemi d’allergia !?!
         E io che credevo dovessi vendere libri e macchine fotografiche!
2001 Mio malgrado mi trovo coinvolto in un’associazione commerciale: dopo la settimana lavorativa di tredici anni prima faccio un’infilata di nove mesi in un bar. Avevo sempre pensato che fosse il lavoro della mia vita essere circondato da birre e casino, invece mi ritrovo con la sindrome del ginecologo: quello che per tutti è piacere per me si rivela essere un impegno continuativo di otto ore al giorno, sette giorni su sette; mi rimetto a fumare come a sedici anni.
2001 Tra una birra e l’altra, un ubriaco molesto e un reduce dal motorshow, partecipo alla selezione per essere ammesso alla SSIS: sempre meglio che lavorare, mi dico.
2001 – 2003 Frequento corsi, studio libri, faccio amicizia, supero tutte le prove, anche quelle inutili e quelle che si contraddicono. Finalmente, dopo aver rischiato di essere estromesso dall’esame di abilitazione insieme alla mia amica Silvia, liquido anche questo ostacolo con settantasette punti su ottanta.
2003 (Agosto) Ottengo il mio primo incarico a mille metri sul livello del mare: per raggiungere il mio istituto mi alzo alle cinque, prendo un treno diesel per nove fermate, rincorro un autobus che si inerpica tra vigneti, cinghiali e ungulati vari, ammorbo malcapitati alunni a colpi ripetuti di dante, leopardi e pirandello.
2003 - 2011 Colleziono otto incarichi annuali, da luglio ad agosto mi godo la disoccupazione. Metto insieme otto diverse scuole: professionale per l’agricoltura, geometra, professionale per l’industria, tecnico agrario, professionale per le scienze sociali e i servizi commerciali, tecnico industriale, liceo scientifico, liceo linguistico.
        Affino ogni tecnica di sopravvivenza, divento esperto su come mimetizzarsi ai collegi, nascondersi ai consigli, scomparire ai dipartimenti.